L’Iniziativa dei Cittadini Europei “Stop Finning – Stop the Trade” ha ricevuto il 5 luglio 2023 la risposta della Commissione Europea alla sua richiesta di porre fine al commercio delle pinne di squalo in Europa attraverso una legislazione commerciale aggiuntiva.

Accogliamo con favore il riconoscimento da parte della Commissione dell’importanza degli squali e della loro protezione. Si è inteso che la Commissione avvierà una valutazione sull’impatto ambientale, sociale ed economico di un divieto del commercio delle pinne di squalo nell’Unione Europea entro la fine del 2023.

StopFinningEU farà in modo che la voce degli 1.1 milioni di cittadini dell’UE sia ascoltata e continuerà ad essere in prima linea. StopFinningEU è supportata della scienza. Per questo motivo, la valutazione d’impatto del bando del commercio delle pinne di squalo deve coprire tutti i settori rilevanti e quindi andare oltre gli interessi dell’industria della pesca.

Siamo fiduciosi che l’esito della valutazione dimostrerà che non c’è alternativa a un divieto commerciale legalmente vincolante! Spetta ora alla Commissione e al Parlamento decidere se l’Europa deve rimanere parte del problema o diventare parte della soluzione.

Per leggere la risposta ufficiale!
Alla nostra risposta!

L’Iniziativa dei Cittadini Europei “STOP FINNING STOP THE TRADE” è sostenuta da più di 100 associazioni, numerosi partner e molti volontari, oltre agli 1,119,996 cittadini europei che hanno presentato la propria dichiarazione di sostegno alla sua proposta.

Gli squali sono essenziali per gli ecosistemi marini e per la lotta al cambiamento climatico!

  • Gli squali assicurano la prosperità del turismo legato al mare, della pesca e la sicurezza alimentare.

  • La metà dell’ossigeno che respiriamo è prodotta dagli oceani. L’estinzione degli squali avrebbe un impatto terribile sugli ecosistemi marini, che a sua volta si ripercuoterebbe sulla concentrazione della CO2 in atmosfera e sul clima.

  • Proteggere la resilienza della biodiversità e degli ecosistemi e assicurare la sostenibilità della nostra economia blu e del settore della pesca sono tra le più alte priorità del Green Deal Europeo.

La pesca degli squali per le loro pinne può cessare solo con un bando del commercio delle pinne separate dal corpo!

  • Più di 100,000,000 squali vengono uccisi ogni anno, principalmente per le loro pinne.

  • 167 specie di squalo sono minacciate di estinzione. Le popolazioni degli squali pelagici sono diminuite di più del 70% negli ultimi 50 anni.

  • L’elevato valore commerciale delle pinne è la sola ragione per la quale gli squali vengono pescati a ritmi tanto insostenibili e per cui si continua a praticare il crudele ‘finning’, che esso sia legale o meno.

L’UE è ancora parte del problema!

  • Al momento gli stati membri Spagna, Portogallo e Francia sono tra le prime 15 nazioni al mondo per la pesca degli squali, in alcuni casi anche grazie ai sussidi europei.

  • Sebbene l’UE abbia alcuni vincoli sulla conservazione dettati da CITES e CMS, le specie di squalo minacciate o protette entrano comunque nel mercato a causa di una legislazione inadeguata.

  • La presenza di un mercato legale di pinne di squalo crea una scappatoia per il commercio illegal delle stesse, dal momento che la loro origine e la specie di appartenenza sono difficili da tracciare. Le pinne separate dal corpo dello squalo possono essere identificate solo tramite test del DNA complessi e costosi.

L’attuale Regolamento “Fins Naturally Attached” vieta che le pinne vengano rimosse dal corpo dello squalo prima dello sbarco. Tuttavia, consente di commerciare e di esportare le pinne separate dal corpo.

Per poter evitare questa scappatoia è necessaria un’estensione della legislazione per vietare l’esportazione, l’importazione e il transito delle sole pinne di squalo!